martedì 8 settembre 2009


Ti verrei a prendere sotto casa per portarti di nuovo al mare, con una birra e quel poco fumo che ci rimane. Con quella birra scadente che beviamo da sempre. E mi farei di nuovo spingere in quel bagno sporco, con quell'odore forte da dare alla testa. anche se io quando mi hai ributtato dentro, mica lo sentivo più il tanfo che emanava! E poi sulla strada di casa vomitare per il troppo averna bevuto. E tu che ti prendi cura di me. Ed era una bella sensazione sai. E ti verrei di nuovo a prendere per portarti a ballare, con la paura che lei ci veda. perchèpoimipicchia. Ma non mi interessa, prenderei schiaffi nel viso e pugni nello stomaco, per essere di nuovo lì accanto a te.
Ma combattere per ciò a cui tengo non è il mio forte.
E così, tu non ci sei più. Ed io non ho più la forza per venire a riprenderti. O forse è solo che ho paura della risposta. Ma il risultato non cambia. E stasera sono andata a correre nel nostro posto. Ed ho avuto paura di incontrarvi. Perchè in realtà quello è il VOSTRO posto. E mi è sembrato di vederla. Ed allora quando sono tornata indietro ho fatto la stessa strada, e sono ripassata di lì, incurante della mia paura dei cani. E c'era un cane sciolto che correva su e giù. E mi è preso il panico, sai? No che non lo sai. Come potresti saperlo se io non te lo dico? è che non posso dirtelo, perchè tu non mi rispondi più. E correvo forte, incurante delle ginocchia che cedevano, incurante di quel dolore alla milza che toglieva il respiro. Correvo forte sperando di svenire. "che magari se vado in ospedale lei mi viene a trovare", pensavo. E correvo sempre più forte. Ma io non sono svenuta. E tu sei tornata fra le sue braccia. Ti ho lasciata andare anche stavolta. E avevo gli occhi umidi ieri mentre correvo, ma le lacrime non scendono mai. Non riesco più a piangere. Da troppo tempo ormai. E ti sarei venuta a prendere alla stazione quando tornavi qui. Ma io non so nemmeno se sei tornata qui, tu non mi hai risposto quando ti ho chiesto "quando torni?". E gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza. Che ogni volta che mi affaccio dal terrazzo guardo verso casa tua, anche se il tuo palazzo è nascosto da altri palazzi anonimi che però mi tappano la vista. E l'unica cosa che spero adesso è che di giocare contro, perchè lì sarai costretta a guardarmi negli occhi, e non potrai scappare. Perchè scappare è la cosa che ti riesce meglio, ed è anche una mia specialità. Ma in campo non scappo mai. In campo lotto per vincere, e non ho paura di niente, e non ho mai avuto di farmi male. Ed è per questo che anche quando perdo in realtà vinco. Ma la vita non è una partita di pallone, la vita è tutta un'altra cosa. Io fuori dal campo sono tutta un'altra persona. E fuori dal campo continuo a perdere. continuo a perderti. continuo a perdermi.

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