sabato 18 dicembre 2010


E' stato strano...è stato davvero strano uscire ieri sera e trovarmi davanti Piazza dei Miracoli così, i miei mi ci portavano spesso da piccola, la domenica pomeriggio, quando ancora mi sembrava di avere due genitori, e ricordo che giocavo con il mio supertele blu e nero sul prato, prima che lo chiudessero. e tornavo a casa con i jeans sempre macchiati d'erba sulle ginocchia. E poi una volta cresciuta ci andavo da sola, con il sole, con la pioggia, di giorno, di sera...è rilassante la pace che si respira in questa piazza. E vederla così, con tutta quella neve, con i due pupazzoni davanti al Battistero, con la neve che scricchiolava sotto i piedi, ad ogni passo, e poi solo silenzio. Eravamo tutti in silenzio, nessuno che urlava, nessuno, tutti parlavamo sottovoce, che uno spettacolo così parla da solo, e merita solo di essere ascoltato e guardato in silenzio.
Ed anche in centro c'era una strana atmosfera. Non il solito caos, sembrava diversa anche la gente, cappelli e sciarpe dei colori più diversi, tutti incappucciati...ma nell'aria si respirava qualcosa di strano. I più coraggiosi tenevano una birra ghiacciata nella mano tremante, la maggior parte aveva optato per il vino rosso. Mancava solo il vin brulèe...peccato che nessuno c'abbia pensato. E stavamo tutti vicini, sotto le logge di Piazza Vettovaglie, cercando calore nella vicinanza con un perfetto sconosciuto. Era strana ieri Pisa, era davvero strana.

venerdì 17 dicembre 2010

Scrivo così, scrivo di getto, velocemente, per non perdere nemmeno una parola di quelle che ho in testa. Ti scrivo così. Rientri silenziosamente nella mia vita, e la tua assenza poi comincia a far confusione. Caos immenso. Entropia. Ti scrivo per dirti che ti odio, sì...ti odio. E vorrei riuscire a dirtelo, e a dimostrartelo. Per il male che mi hai fatto, per il male che mi fai, per ciò che mi hai preso, per la parte di me che hai ucciso, per quando mi facevi rinascere e per tutte le volta che mi poi mi facevi morire. Ti odio, per il vuoto che sei riuscita a riempire. Ti odio per avermi lasciato senza alternative, per aver trasformato le mie notti in lunghi incubi, ti odio per gli abbracci che non mi hai dato. Ti odio, per avermi insegnato a riconoscere il battito di un cuore felice, del mio cuore felice, così adesso che so che rumore fa la felicità non saprò più accontentarmi. Ti odio, per tutto questo, e per tanto altro ancora. E mi odio. Mi odio perchè sto di nuovo così, e mi odio quando sto ad aspettare in tuo messaggio che poi non arriva, e mi odio perchè non mi creo alternative. Mi odio perché la tua partenza mi porta malinconia. Ti odio e mi odio.


Ci odio.

giovedì 9 dicembre 2010

E' così che funziona, lo so bene, ma ogni volta che succede non riesco a non rimanerci male: le amiche si fidanzano, e non hanno più tempo, tu inizi ad esistere solo nei buchi che hanno, i tuoi problemi non esistono, e ti chiedono mille volte come stai, ma non hanno tempo di occuparsi di te. Funziona così, da sempre. Eppure...eppure adesso sento forte la sua mancanza, il tempo che lei mi dedicava, le cure, le premure, i sorrisi, mi facevano stare bene, mi distraevano, non pensavo; prendermi cura di lei era come prendermi cura di me stessa. E adesso sono settimane che non passiamo un pomeriggio insieme, perchè se non è al lavoro è con lei. Io adesso tappo solo i suoi buchi, temporali, caratteriali, mentali. Ho molto più tempo per me, ma non so sinceramente di che farmene; ho molte più energie che non riesco a convogliare da nessuna parte, e così finisce che mi scarico da sola. E' così che funziona, devo farmene una ragione. E non capisco perché la ruota non giri mai, perché non giri mai per me. E mi sento così dannatamente patetica anche solo a pensarle queste cose, che mi verrebbe solo voglia di chiudermi in casa a guardare film, bere birra e rollarmi sigarette. Stupida, stupida bambina patetica.

lunedì 6 dicembre 2010





DEVO DIMAGRIRE.