martedì 28 settembre 2010

Capitare in quel bar per caso, in quello che poi è il tuo bar. Vederti lì seduta, a sfogliare un giornale, come sempre. ed il tuo sorriso è stata la cosa più bella della giornata: ero lì accanto a te, in piedi, e tu che mi guardavi dal basso, col tuo bicchiere davanti. D’istinto allungare il braccio, metterti la testa sulla mia pancia…ed il tuo sguardo, sempre indecifrabile, d’improvviso sembra quasi contento. Mi sembra quasi contento. Ed ho riversato in quell’abbraccio tutto il mio affetto, ma chissà se tu l’hai capito. Chissà cos’hai sentito. Chinarmi per dirti qualcosa, e sentire nel tuo alito l’odore inconfondibile del gin…“che adesso un bacio te lo darei proprio con amore”, pensare. Ed invece la mia amica è uscita con due birre, “ciao, ora devo proprio andare”. E quel bacio non dato, ed il sapore amaro della birra sulle mie labbra.
i baci non dati, il loro sapore; le cose non fatte, il loro valore; le frasi non dette e pensate soltanto in fondo alle scale.

martedì 21 settembre 2010

Quando ti trovi a un bivio, e non riesci ad andare avanti, e non riesci più nemmeno a tornare indietro; lasciandoti trasportare speri che ti arrivi qualcosa dal cielo, speri che svoltando l’angolo tu possa sbattere contro la sorte, vestita con jeans strappati e maglietta scura, ed un sorriso che riesca a scaldare il freddo che hai dentro. Ma contro la sorte non sbatti mai, continui imperterrita a sbattere contro te stessa, e così ti senti ogni giorno più sola, più triste, sprofondando poco a poco dentro te stessa, e l’unico desiderio che hai è quello di perderti dentro uno sguardo amico, dentro uno sguardo complice…ma questo sguardo non arriva mai, e così ti perdi dentro una bottiglia di vino, sapendo che quando ti sarà negato l’alcol, allora sì, la tua vita non avrà davvero più senso. cerchi l’amore, ma provi solo un profondo dolore. Sto cominciando ad aver paura della solitudine, di rimanere sola per sempre. Piano piano le mie coetanee si stanno sistemando, ed io non faccio sesso da febbraio, le tue mani non mi sfiorano più. le tue mani stanno nella tasca scucita dei tuoi pantaloni, e non prendono più le mie. Insicurezza e dubbio, paura e panico. Vero e proprio panico. Solitudine. Ho gli occhi spenti, dicono. Forse non ho più voglia di andare avanti. Mi trascino in giro sperando di trovare quel qualcuno che mi possa far tornare a vivere, e la sera mi addormento sempre sola nel mio letto troppo grande, che adesso che torna il freddo sarà ancora più insopportabile. Panico. Solitudine. Ti ho cercata in un sogno, più di una volta ti ho cercata, ma è stato solo un grande e continuo incubo, che mi metteva addosso solo una profonda irrequietezza.


"...ho tanti sogni spenti ormai

silenzi che riempirai

di tutte le sconfitte

che tu sola capirai

dannata solitudine

sei una malattia

ma vivrò con te solitudine

vivrò con te solitudine

vinci tu dannata solitudine

dato che sei sorella

della mia libertà

è vero sono libero

però con tanto vuoto in me

a che mi servirà tutta questa libertà?"