lunedì 31 agosto 2009

La mia Winston blu



DOMENICA 30 AGOSTO 2009 h 16.43

Non funziona internet. Il mio computer non si connette. Ed io sono qui che sto sclerando. Perchè ho bisogno di aprire facebook, ho bisogno di vedere se hai scritto qualcosa, ho bisogno di vedere se qualcuna ti ha scritto qualcosa. Ho bisogno di vederti in foto, e ricordarti per come sei. Ho bisogno di farmi male, anche oggi. Come ogni giorno. Ed ho bisogno di aprire msn sperando che tu mi abbia scritto qualcosa, anche se poi non mi scrivi mai ed io rimango lì, connessa ma invisibile, per vedere se ti connetti. Ma in questa calda domenica di fine agosto il mio computer ha deciso di scioperare. E così io sto impazzendo. Perchè non posso farmi di te oggi, non posso prendermi la mia dose virtuale di te. Ed è come quando hai quella maledetta voglia di fumare, ma non hai le sigarette. Ed è domenica, e non hai gli spiccioli. E cerchi in tutta la casa allora, sperando di aver lasciato qualche monetina in giro. E trovi prima 10 centesimi, poi 5 centesimi, poi 20 centesimi...e continui a vagare da stanza a stanza, come un ossesso, per trovare quei cazzo di centesimi utili ad arrivare alla modica cifra di 3.70€ per comprarti quel maledetto pacchetto di Winston blu, che diciamocelo...non sono poi granchè, ma sono quelle che costano meno. Ed è una mia caratteristica accontentarmi del meno. Ma non ci arrivo mai a 3.70€...e sarà pure una miseria, ma è una miseria di cui ho bisogno, e che non trovo. E resto senza sigarette, con una grande voglia di fumare. E questo rende questa domenica pomeriggio una stupida giornata passata in casa, una giornata senza nessun senso. E tu sei come una Winston...come una Winston blu. Non sei il meglio, sei delicata, non sei forte. Ma la tua assenza rende tutto senza senso. E quando arriva la voglia di te, è difficile resisterle sai? E raccolgo pezzi di me che ho lasciato sparsi in giro, sperando di avere abbastanza per arrivare a te. Ma a te non ci arrivo mai. Ed ogni pezzo in più di me che raccolgo, è una nuova speranza di poterti prendere...ma in realtà, centesimo dopo centesimo, a 3.70€ non ci arrivo mai. Sarà perchè per una monetina che raccolgo, tre ne perdo per la strada. E tu sei lì, e non sei qui. Come la Winston che non fumerò. Nemmeno oggi. E tu sei come una Winston blu: crei dipendenza. E tu sei come la mia Winston blu: di per sé intercambiabile con un'altra marca, ma in realtà unica nell'aspetto, nel sapore, nella consistenza. Tu sei unica. E tu sei l'unica persona che adesso vorrei, e sei l'unica persona che non c'è. Ed anche tu sei tossica. Nuoci alla mia salute. Ma di te ormai non riesco più a fare a meno. Vorrei fumarti tutta, in un solo tiro, vorrei farmi di te...vorrei che le tue mani sfiorassero le mie, e che la tua bocca baciasse la mia, per poi schiudere le labbra, e che le nostre bocche diventassero una. E poi vorrei che le tua mani si spostassero, entrando sotto alla mia maglietta, per soffermarsi un po' lì, sui capezzoli già turgidi. Per poi scendere di nuovo, vorrei che quelle mani sganciassero i bottoni dei miei jeans, spostando i miei slip...e che il caldo diventasse quasi insopportabile, e che i muscoli tremassero, e che la mia schiena fosse percorsa da brividi...brividi di piacere e paura. E poi vorrei non pensare più a niente, addormentandomi tra la tue braccia esili, sentendo il tuo respiro farsi sempre più pesante mentre ti addormenti. Che chissà a cosa pensi.


Ma invece è solo la mia mano che mi dà piacere, è solo la mia mente che immagina te. E così oggi è una stupida domenica, di quelle domeniche senza sigarette. E' solo uno di tutti quegli stupidi giorni senza te. Di quelli tutti maledettamente uguali, tutti così maledettamente senza senso.

lunedì 17 agosto 2009


Eri la mia ora d'aria. E adesso sei la mia prigione. Andare in quei posti senza te svuota, nel caos io sento solo silenzio, tra tutta quella gente io continuo a sentirmi sola. Beh...ma alla fine sono sola. E' solo che a volte me ne dimentico. A volte mi dimentico di te, a volte penso a te come ti immagino io, e non come sei veramente. A volte il tuo ricordo è così dolce che i miei occhi riprendono a brillare per pochi attimi. A volte invece il tuo ricordo è così pungente, che sembra una lama dritta al cuore. Una lama che mi trapassa, lasciandomi lì, sanguinante, in mezzo ad una folla di persone che mi passano accanto noncuranti di quel liquido rosso e corposo che esce dal mio petto. Ma forse non riescono a vederlo loro, non possono vedere la maglietta intrisa di sangue. i miei pugni serrati ed i miei occhi sofferenti. No, loro non lo possono vedere.

Ho fatto un test l'altro giorno..."Quale canzone di Gianna Nannini desfrive il tuo rapporto con l'amore?". Sarà che mi è piaciuto il risultato, sarà che non me l'aspettavo...non lo so...ma sono tre giorni che penso a quelle parole.
"NOTTI SENZA CUORE. Stai vivendo un periodo di solitudine...più che l'amore cerchi te stesso/a... cerchi di capire cosa sei e cosa vuoi dentro uno stato di malinconia e riflessione. Notti senza cuore da non aver pietà, a parlare agli angeli qualcuno sentirà... Notti senza cuore, notti senza me."
Già...perchè non è così che passa in fretta, questa dolce malattia. Dopo che mi hai uccisa, sto provando a ripartire. Ma non è facile. Ce la metto tutta, ma ogni volta che supero il momento critico, o meglio mi sembra di averlo superato...beh, ogni maledetta volta c'è sempre qualcosa che mi riporta a te. Maledizione. Voglio solo essere libera, da te, da tutti gli altri, e da me stessa. Voglio solo uscire da questa maledetta prigione!



Non è così che passa in fretta
Questa dolce malattia

Mi butterei da quella stella spenta di malinconia
In questa urgenza di vivere
E furia di sentire so di esistere

Notti senza cuore da non aver pietà
A parlare agli angeli qualcuno sentirà

Notti senza nome da far tremare il cielo
Dove c'è una via d'uscita

Che trascina via da quì
In un volo bellissimo in un mare bellissimo

E' stata una battaglia persa
Niente che mi tira su

Nemmeno un'ora di violenza che consoli alla tv
Gli occhi sopra le nuvole
Aspettando la luce di un'alba atomica

Notti senza cuore da non aver pietà
A parlare agli angeli qualcuno sentirà

Notti senza nome da far tremare il cielo
Dove c'è una via d'uscita

Che trascina via da quì in un volo bellissimo
In un mare bellissimo

E mi sembra bellissimo sopra un mare bellissimo
Notti senza cuore da far tremare il cielo
Dove c'è una via d'uscita

Che trascina via da quì
Notti abbandonate all'ultimo piano
Notti perse per le scale e notti andate a male

Notti senza me
Sopra un mare bellissimo

E mi sembra bellissimo in un mare bellissimo
Notti senza cuore dentro nei portoni
Notti da coprire il cielo coi cartoni

Notti senza cuore
Notti senza me.

lunedì 10 agosto 2009




Per un tuo abbraccio ucciderei. Solo un abbraccio.

lunedì 3 agosto 2009

Pensieri


Non sono mai riuscita a toccarti. Mai. Ho infilato le mani sotto la tua maglietta sudata, ho accarezzato i tuoi seni, ho sfiorato le tue gambe. Ma non sono mai riuscita a toccarti. E tu mi sussurravi di stare tranquilla, che non importava. Ma invece importava. Cazzo, sì che importava. Se andassi a letto con un ragazzo, mi importerebbe se lui non toccasse cò che rappresenta il mio esser donna, se non toccasse la parte che più riesce a procurarmi piacere. Perchè quando stai con una persona, vuoi che stia bene, fuori dal letto, ma anche sotto le lenzuola. Il sesso è uno dei requisiti fondamentali per lo stare bene di due persone. Ok, "stare" non è la parola più adatta al mio caso. Diciamo quando esci, che va già meglio. Anzi, quando frequenti. Quindi dicevo: perchè quando frequenti una persona, vuoi che stia bene, fuori dal letto, ma anche sotto le lenzuola. E non so bene cosa mi tenesse dall'allungare le mani, dallo spostarti le mutande e provare a toccarti anche lì...la paura di non essere all'altezza? La paura che la cosa potesse non piacermi? La paura che potesse non piacerti? La paura di una tua risata? Non lo so che cosa mi tratteneva, rimane solo il fatto che io ero lì, sdraiata su quel letto, ed ogni volta che le tue mani mi accarezzavano, nella testa un solo pensiero: "Dai, non puoi continuare ad avere paura. Imparerai col tempo ad amarla, ma devi iniziare, prima o poi.". Ed invece niente, ogni volta la stessa storia. E ti vorrei chiedere scusa adesso, ti vorrei dire che mi dispiace. E ti vorrei dire "Insegnami ad amare una donna. Insegnami ad amarti". E ti vorrei anche dire che per stare bene, mi serve il tuo sorriso. E ti vorrei baciare adesso. E vorrei bere una birra fresca nella tua camera sempre troppo calda, con te che metti la musica e che mi fai imparare ogni volta una canzone nuova. Già...ma tu non ci sei adesso. Ed io ho paura anche a mandarti un messaggio. E se tu fossi qui, sicuramente non cambierebbe niente: passerei le giornate in casa ad aspettare un tuo messaggio, ad aggiornare la pagina di facebook, a guardare il computer per vedere se mi contatti su msn. E non cambierebbe niente rispetto all'ultimo mese. E verrei da te a dormire, quando me lo chiedi. E raramente ti chiederei di dormire da me. E non ti chiederei niente su noi due, e continuerei a ridere delle tue battute su altre ragazze, ai tuoi racconti sulle tue conquiste, mentre dentro mi corrode la gelosia. E non riuscirei a toccarti. Nemmeno stavolta.

Ed intanto passa il tempo. E sembra passata un'infinità da quando sei partita. E sembra che manchi un'infinità al tuo ritorno. Ho passato mesi senza vederti, 30 giorni alla fine non sono niente. Ma il tempo senza te assume un'altra forma, un'altra durata...e sembra che non scorra, sembra che le lancette impieghino il doppio del tempo a completare un giro. Ed intanto scorrono giorni tutti uguali, giorni in cui le risate escono a metà dalla mia bocca, giorni di silenzio, in cui il rumore mi disturba. Passano giorni senza colore, giorni grigi senza te. E non ascolto quando qualcuno mi parla, lo guardo ed annuisco, ma dopo 3 parole già penso a te; e non riesco a studiare, e mi guardo intorno, ma in realtà non vedo niente, solo gente che mi è estranea, gente che non sei te. E mi manchi. E vorrei scrivertelo, ma non posso. Rideresti di me. Non mi risponderesti. Ti sto lasciando andare...e lo so da sola che il mio silenzio ti allontana ancora di più da me. Dovrei lottare per tenerti, ma ogni volta ti lascio andare...così...silenziosamente. Sono una codarda. Un coniglio, ecco cosa sono: uno stupido coniglio.

sabato 1 agosto 2009

L'alba è già passata ormai...il sole è già in cielo...e gli uccellini cantano...già.
Stasera ti ho cercata, per tutto il tempo mi sono guardata intorno sperando di veder spuntare i tuoi capelli. Per tutta la sera ho giìuardato il telefono, sperando in un tuo messagio. Poi mi sono ricordata che non ci sei, Ancora 1 mese e 2 giorni senza di te. Non pensavo che la tua partenza potesse ridurmi così. Invece mi trovo qui, alle 7 di mattina, ubriaca, fumata ed infreddolita...beh, mi ritrovo qui a scrivere ad un ipotetico ed inesistente lettore, mi ritrovo a scrivere di te.