mercoledì 18 novembre 2009

Ci sono troppi modi


Per farmi ancora più male...come se quello che ho visto sabato non mi fosse bastato, sono andata a leggere un blog "a tema", in cui chi scriveva ha raccontato del suo primo bacio con una donna. E la mia testa si è riempita di ricordi che avevo provato a rimuovere, di sensazioni che ancora mi fanno battere il cuore. E mi sono riempita nuovamente di te. E' passato quasi un anno da allora, ricordo che era fine novembre, ma non riesco a ricordare il giorno preciso. Strano, di solito ho la fissa per le date. Invece, di te ricordo solo che era un mercoledì. Ti ho aspettato sotto casa per mezz'ora, che non volevo entrare per poi riuscire: le mie coinquiline mi avrebbero chiesto "con chi esci?", ed io non volevo dirglielo. Che poi...non ci sarebbe stato niente di male, visto che spesso eravamo uscite insieme, eravamo amiche. Ma quella sera non mi andava di dirglielo. Come se avessi avuto un sesto senso. Come se avessi capito come sarebbe finita. Mi hai portato in centro, con la tua macchina scassata. Ed io ho scelto il pub. E prima di entrare ci siamo sedute sulle scale fuori a fumare. E poi siamo entrate...e dopo la prima birra abbiamo preso la seconda. E poi la terza. e ricordo che dopo la seconda sei andata in bagno, e mentre tornavi al tavolo mi hai sorriso e mi hai chiesto "Che c'è?". Chissà cosa hai letto nei miei occhi, perchè io ricordo di aver pensato "Sembra quasi un uomo. Ma è una donna, cazzo. Però...quant'è bella.". E dopo la terza birra siamo uscite, e siamo andate alla macchina. E poi sotto casa mia, abbiamo continuato a parlare, a ridere, a scherzare. E poi di nuovo a fumare. E mi scappava forte la pipì, ma non volevo andarmene...per la prima volta dopo mesi ero finalemente tranquilla e senza pensieri. Era una bella sensazione, che ormai nemmeno ricordavo. E poi ti ho detto che dovevo andarmene, e tu ti sei messa a fare storie e paranoie. E quando finalmente mi sono decisa ad aprire la portiera della macchina...beh, tu mi hai afferrato per il collo del giacchetto...e mi hai tirato a te. Con forza, decisa. Ho visto il tuo viso farsi sempre più vicino al mio. Ma tutto andava veloce, tu ti avvicinavi sempre più. Ed è stato il panico. Ho avuto paura. Tu eri una donna, cazzo. Tu sei una donna. E poi...le tue labbra su di me, sulle mie labbra. Ed io che non capivo. Ed io, che il cuore e la testa facevano a botte, già in partenza. Ed io, che avevo il cuore in gola, e non avrei voluto più scendere da quella macchina. Ricordo ancora adesso quanto mi batteva il cuore, era una sensazione che non avevo mai provato, mai. E non capivo. E poi, dopo un tempo che ancora oggi non so quantificare, mi hai guardato e mi hai chiesto "Tutto bene?" - "Sì", ho risposto un po' tremolante. No, non andava per niente bene. Ma come facevo a dirtelo? E poi sono scesa. E mentre stavo chiudendo lo sportello tu mi hai uralto "Fatti sentì eh!". Ed è stata la notte più intensa della mia vita quella. Non riuscivo a smettere di pensare a quel bacio, e quella cosa che sta nel petto non assomigliava più ad un cuore, perchè batteva troppo forte, con ritmo sconnesso. Un cuore malato, ecco cosa sarebbe potuto sembrare. Un cuore malato, come poi si è dimostrato in tutto questo tempo. Forse ho dormito due ore quella notte, forse...ricordo però che il giorno dopo non ero stanca, emanavo energia che sembrava non finire mai. Ma l'energia non si crea, e non si distrugge. E' un flusso. E tu ti sei presa tutta la mia energia, e probabilmente l'hai spesa tutta per lei. Ho nutrito il vostro amore, ho ucciso me stessa. Ho fatto tutto da sola: davo energia a te, ma non pensavo a procurarla per me. E così alla fine sono rimasta senza. Mi sono illusa di avere quel qualcosa in più che potesse piacerti, mi sono illusa di avere quel qualcosa in più che invece non avevo, se non il fatto che ogni volta che volevi scopare e non c'era lei...beh, c'ero io!

E adesso che non ci sei più, e adesso che il più assume la forma dell'infinito, adesso che il nostro tempo è finito, adesso che troverai un'altra che prenderà il mio posto, e adesso che so che lei non perderà mai il suo posto...adesso che mi ritrovo senza te...tutto sembra sbiadito, la mente è annebbiata, e dentro ho un dolore che toglie il fiato.

"perchè quando il dolore è più grande poi non senti più. E per sentirti vivo ti ucciderò, ti ucciderò. Vedrai, vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via. Lo sò, lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora."

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