martedì 23 giugno 2009



VENERDI' 5 GIUGNO ALLE 4.40 SCRIVEVO:



Mi sveglio immersa nella nebbia.
Sagome indefinite che passeggiano per strada.
Le vedo avviciniarsi, farsi più nitide ad ogni passo.
Ma non distinguo le facce.
Vedo solo persone tutte uguali che mi passano accanto,
per poi sparire di nuovo.

L'aria intorno è più nebbia che altro.

Niente è definito. Niente sembra reale.
Perchè la nebbia sfuma i contorni.
Perchè la nebbia è quasi magica.
Perchè la nebbia disorienta.
Destra o sinistra? Potrei tornare indietro.
Potrei cercare l'ultimo punto conosciuto, il punto da cui mi sono persa.
Magari riuscirei ad imboccare la srada giusta stavolta.
Dicono che quando il cuore batte c'è solo una strada da seguire.
Non ne sono più tanto sicura.
Adesso mi trovo in mezzo alla nebbia.
Persa. E non so dove andare.
Le sagome mi passano accanto, a passo spedito.
Sembra che ognuno abbia un posto dove andare,
una casa illuminata a cui tornare.

O forse, stanno solo scappando lontano?

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