martedì 30 giugno 2009



Di nuovo, le tue mani si sono posate su di me. La tua bocca ha incontrato la mia. I nostri respiri sono diventati uno solo. Sentivo la tua fragilità mentre ti abbracciavo. Sentivo il tuo calore. Sentivo il tuo ansimare. E sentivo il mio cuore battere. Di nuovo. Batteva forte. Sulle mie labbra il tuo sapore, nella mia testa parole che non sono mai uscite dalla mia bocca..."Non farmi male, per favore". Ma sono rimaste confinate lì, nella mia testa. Ho chiuso gli occhi. Ti stavi prendendo di nuovo una parte di me. Non potevo guardare. Non volevo guardare. Volevo solo vivermi il momento, senza pensare al poi. Volevo provare anch'io a prendere una parte di te, e sparire nel nulla. Come fai te. Come hai sempre fatto te. Ma io non sono così. Nel silenzio della notte, ti penso, ti aspetto, ti voglio...e non posso dirtelo. Mi hai lasciato di nuovo qui, sola. Non sei tornata da lei stavolta, sei solo tornata da te stessa. Ti sei ripresa la tua vita in mano. O almeno, ci stai provando. Ed io ero solo il mezzo, non il fine.

Quanto fa male il tuo silenzio adesso. Mi ero illusa che le cose potessero andare diversamente stavolta. La tua dolcezza mi aveva fatto sperare in qualcosa di più. Mi sono lasciata andare, e l'ho preso dove non batte il sole...di nuovo...capita...mi capita sempre con te.




Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.

Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.

Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.

E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò.

Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano

Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.

Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.

Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.

E sarò cieco, forse libero
Solo nell’alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro
Io cerco il fuoco e mi brucerò.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò

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