mercoledì 27 gennaio 2010


Sei un'altra cosa che ho perso, 
che mi è scivolata, che mi è caduta 
io c'ho provato ma non ti ho tenuta, 
vabbè pazienza credimi posso farne senza 
sei già un ricordo in dissolvenza e non fai differenza 
con tutto quello che ho perso senza rendermene conto 
come ogni volta che perdo un tramonto il giorno dopo affronto 
lo stesso, magari piove come adesso 
e ho perso l'ombrello ed il cappello 
ma il bello è quello, è il duello che ogni minuto ho fatto con la vita 
e quando la sorte mi si è accanita contro e pronto 
dovevo trovare veloce una via d'uscita procurandomi qualche ferite 
che non si chiude e ancora brucia, 
ma fa niente, è solo un'altra cosa persa 
o qualche volta un'altra cosa data e dopo tolta 
all'improvviso, senza preavviso, 
che rende inferno ciò che era paradiso. 


Ore passate a misurare dolore, 
dolore di testa, dolore di occhi, dolore di cuore 
dolore d'anima, di sangue, di ossa 
ma ciò non vuol dire che non possa darmi una scossa 
in fondo è solo una scommessa che ho perduto 
una promessa a cui ho creduto e che non hai mantenuto 
già, basta non perdere la dignità,
almeno curandola un po' con un bicchiere pieno 
come le tue frasi, adesso tutte perse come un mazzo di chiavi 
tu che cercavi, 
parole per farmi capire che eri pulita 
ma per finire poi sei riuscita, 
a perderle come 100 Lire 
e adesso credimi non ne voglio più sentire 
voglio guarire, 
guardando l'altra faccia di te che ho scoperto 
pensandoti solo come a una cosa che ho perso. 


Ho perso treni e aerei 
più d'una volta il portafoglio 
ho perso indirizzi, soldi ma mai l'orgoglio 
il che è una sbaglio se mi fa perdere l'autocontrollo 
però non mollo c'ho fatto il callo e resta in ballo 
è un'altra cosa uscita dalla mia vita che presto o tardi 
verrà sostituita, in un futuro dove tu sarai passato remoto 
cancellato, dimenticato, sarai una foto 
buttata sul fondo di un cassetto chiuso 
coperta da qualche maglia che non uso 
e disilluso, ci proverò ad odiare 
se non ci riuscirò a mio malgrado dovrò amare, 
ma mai come cura per un vuoto da colmare 
e non mi scrivere non mi chiamare, non mi pensare 
perché da oggi un'altra cosa cerco e sono certo 
sarà diverso, da quella cosa che ho perso. 

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