...sciogliere scorie nel vuoto che c'è...
Quando tu riesci a non aver più un ideale,perché osservando la vita sembra un'enorme pupazzata,senza nesso,senza spiegazione mai;quando tu non hai più un sentimento,perché sei riuscito a non stimare,a non curare più gli uomini e le cose [..] – quando tu vivrai senza la vita,penserai senza un pensiero,sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare:sarai un viandante senza casa,un uccello senza nido.Io sono così."
venerdì 22 aprile 2011
venerdì 14 gennaio 2011
lunedì 3 gennaio 2011
Il Turbamento Della Gelosia
E l'altro giorno mentre guardavamo un film le ho chiesto di rimanere a dormire da me, così, le parole sono uscite da sole, non lo so, ma averla accanto mi faceva stare bene. Ma lei è tornata nel suo letto, ed io sono rimasta qui, sola e confusa. E poi ieri sera eccola lì, di nuovo, quella sensazione, nello stomaco, come un coltello che ti entra dentro, e gira, lentamente, molto lentamente, dentro al tuo petto, proprio lì dove inizia lo stomaco; e ti toglie il respiro. E sorridi mentre dentro muori ancora, è il lato oscuro della solitudine, è il turbamento della gelosia. Perchè vederla ballare con lei, vederle entrare in bagno insieme, sì, è stato un coltello conficcato nel petto; vederle sorridere insieme mi ha tolto l'aria. Avevo abbassato le mie difese, con lei avevo aperto il cancello, e piano piano è entrata dentro di me, senza che nemmeno me ne accorgessi, senza che avessi il tempo di richiudere le porte. Non pensavo potesse succedere di nuovo, non pensavo potessi sentire di nuovo tanto male, non ora almeno. Era lì, era lì per me, ma io non c'ero, non volevo esserci, e così se n'è andata, con lei, in quel bagno.
E Grey's Anatomy insegna: “Ma, per quanto strano tu possa essere, è possibile che al mondo ci sia comunque qualcuno che ti voglia. A meno che, naturalmente, non ti stia già dimenticando. Perchè quando si tratta dell'amore, neanche gli strani possono aspettare per sempre.”
sabato 18 dicembre 2010

venerdì 17 dicembre 2010
Scrivo così, scrivo di getto, velocemente, per non perdere nemmeno una parola di quelle che ho in testa. Ti scrivo così. Rientri silenziosamente nella mia vita, e la tua assenza poi comincia a far confusione. Caos immenso. Entropia. Ti scrivo per dirti che ti odio, sì...ti odio. E vorrei riuscire a dirtelo, e a dimostrartelo. Per il male che mi hai fatto, per il male che mi fai, per ciò che mi hai preso, per la parte di me che hai ucciso, per quando mi facevi rinascere e per tutte le volta che mi poi mi facevi morire. Ti odio, per il vuoto che sei riuscita a riempire. Ti odio per avermi lasciato senza alternative, per aver trasformato le mie notti in lunghi incubi, ti odio per gli abbracci che non mi hai dato. Ti odio, per avermi insegnato a riconoscere il battito di un cuore felice, del mio cuore felice, così adesso che so che rumore fa la felicità non saprò più accontentarmi. Ti odio, per tutto questo, e per tanto altro ancora. E mi odio. Mi odio perchè sto di nuovo così, e mi odio quando sto ad aspettare in tuo messaggio che poi non arriva, e mi odio perchè non mi creo alternative. Mi odio perché la tua partenza mi porta malinconia. Ti odio e mi odio.
Ci odio.