venerdì 14 gennaio 2011

E ti ritrovi così, senza capire, senza sapere, con mille voci in testa a cui non vuoi dare ascolto. E ti ritrovi così, con il senso di colpa che non ti lascia mai, che ti fa compagnia in ogni istante della giornata. Mi ritrovo così. E lei è così dolce, e così premurosa. Si prende cura di me, come nessuno faceva più da anni. Ma io non ho niente da offrirle, e continuo ad illudermi che col tempo imparerò ad amarla, continuo a ripetermi che magari le basta quel poco che ho, che non posso decidere io per lei, che non devo. E mentre la abbraccio sento il panico impadronirsi di me, ho paura, paura di farle male, e lei non se lo merita. Confusione. E poi silenzio. Silenzio intorno, silenzio dentro. Non parlo più, non voglio parlare, non so cosa dire. Non so cosa dirle. E mi chiedo come sarà quando ti rivedrò. Mi spaventa quel momento. Lei è tutto, anche se non è abbastanza; lei è tutto, ma quel tutto è ancora poco, lei è paga del suo gioco ed ha già quello che vuole. io cerco ancora, e così non spaventarti quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua! Resto, perché adesso non posso scappare, resto perché da lei non me ne posso andare, perché da lei non me ne voglio andare. Ma sento che non è tutto, che non è IL tutto. E adesso? Adesso che lei c'è, adesso che non me ne posso andare, adesso cosa devo fare? Adesso cosa voglio fare?

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